

SETTEDITA​
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Musica e testo Diederik Pierani
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Una donna assai minuta lunghe ciglia pelle chiara
Fate vostra la sua storia vi serva di lezione
Nei suoi grandi occhi blu una lacrima amara
Tra un fastidio ed il dolore lei faceva confusione
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Sin da infante per un graffio intonava il suo lamento
E la gente preoccupata accorreva a ogni malanno
Starnutiva quattro volte e redigeva il testamento
Presto il popolo comprese la natura dell'inganno
Così quando partorì e da un moschetto fu sparata
Nessuno le credette nessuno l'ha aiutata
Anche quando quella mandria la travolse giù al maniero
Nessuno mai pensò che soffriva per davvero
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Gridò quando un serpente velenoso la morse
Tutti la udirono nessuno mai accorse
Il suo corpo martoriato dentro un lago rosso giace
Come un fiume scorre sangue la cui fonte è nel torace
E nessuno volle credere che ti eri fatta male
Quando a un vecchio mulino ti colpirono le pale
A un passante urlasti aiuto ansimando tramortita
Quell'impatto ti privò del tuo senno e di tre dita
Ma una donna molto anziana ti rialzò e prese per mano
Finalmente tu pensasti dopo questa malasorte
Sussurrasti il tuo lamento nel suo orecchio piano piano
Sussurasti il tuo lamento nell'orecchio della morte
Fu inghiottita dalle fiamme una volta giù all'inferno
Ma il demonio si voltò non credette al tuo dolore
Il tuo corpo sfigurato rimarrà cosi in eterno
Ora voi sapendo tutto non cadete nel suo errore
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Diederik Pierani voce, chitarra, mandolino, clarinetto
Paola Atzeni flauto traverso
Ennio Atzeni piano
Alice Pizzi batteria
Ros Cazzaniga basso
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